I ragazzi pratolani pagano il prezzo di guerre e sogni altrui.

Aver rimandato di qualche giorno l’inizio delle lezioni è una scelta sicuramente condivisibile, ma anche la prova provata di una situazione di oggettiva difficoltà, oltre che l’ennesimo capitolo di una guerra ormai totale tra i due sindaci e la preside.

Non mi capita spesso di essere d’accordo con il gruppo di minoranza ma apprezzo questa seppur tardiva presa di posizione, anche se la critica da muovere agli amministratori di maggioranza non è tanto quella di non essersi organizzati perché ” impegnati ad inseguire un sogno” quanto quella di essere stati inerti anche sei mesi prima delle elezioni.

Ma questa è un’obiezione che vale anche per l’opposizione, in quanto non è sufficiente ricordare che a settembre bisognava riaprire la scuola, magari serviva avanzare (a marzo, però) qualche proposta sulla migliore sistemazione possibile per alunni e personale scolastico.

L’idea di mandare tutti a Tufo, atteso che una parte dell’edificio è occupato dagli uffici comunali e quindi si sarebbero esposti i bambini a rischi che qui q Pratola non corrono, è come buttare la palla in tribuna invece di giocare.

Forse  pure la minoranza era impegnata a portare acqua al solito mulino che con il nostro paese non ha nulla  a che fare.

Eppure gli esponenti dell’opposizione – che per l’ennesima volta festeggiano successi elettorali altrui – non dovrebbero essere nel medesimo stato confusionale in cui si trova chi, inseguendo legittimamente un sogno, si trova ora costretto a fare i conti con la realtà.

Al di là di tutto, resta il problema irrisolto (per la scuola elementare da quattro anni) dell’adeguata sistemazione delle aule, soprattutto alla luce delle disposizioni anti-Covid. Aver rimandato di qualche giorno l’inizio delle lezioni è una scelta sicuramente condivisibile, ma anche la prova provata di una situazione di oggettiva difficoltà, oltre che l’ennesimo capitolo di una guerra ormai totale tra i due sindaci e la preside. Della serie: c’eravamo tanti amati, tra brindisi a base di champagne e nastri tagliati.

Ma non possono essere i ragazzi a pagare il conto di questo scaricabarile che dura da mesi.

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