2021

Pensò fosse un incubo. «Tu vai all’Inferno», gli disse Dio. Aprì gli occhi: era vivo nel suo letto. Ma non aveva sognato. Ora conosceva la dannazione: Dio lo aveva giudicato. «Come si esce dall’Inferno? Con la morte?», urlò. E capì la resurrezione. Corse fuori, respirò l’aria ora pulita. Vide la gente abbracciarsi dopo tanto tempo, sopra ogni altra cosa vide i sorrisi, non più imprigionati da maschere di paura. Ripensò a quell’incubo: troppo reale per essere una proiezione di suggestioni e paure ancestrali. Aveva visto davvero Dio? Rifletté confuso: “Sono stato condannato? Sono risorto?”. «Te Deum», disse in un sospiro.

Francesco

Un palazzo in una città lontana, uomini con valigette scure, benefattrici remunerate, porpore con riflessi rosso vergogna. Sorrideva circondato da sorrisi che appena fuori dalla sua porta si sarebbero trasformati in ghigni.

La voce gli disse di guardare dentro le valigie: si sentì sconfitto, non sorpreso. Chiamò l’amico perduto e lesse la sfida nei suoi occhi: ne fu sorpreso ma non si sentì sconfitto.

Non si illudeva. Gli uomini con le valigette sarebbero tornati con le benefattrici remunerate. Lui, invece, sarebbe passato. Solo chi aveva servito annaspando nel fango e rialzandosi con la tonaca miracolosamente bianca sarebbe rimasto. Talità kum.

Bering

Spinsero in silenzio le canoe in acqua prima di affrontare la lingua di mare ghiacciato. Camminavano da anni, guidati dal grande spirito. Sapevano di un’altra terra, una grande terra. Forse un grande mistero. Trovarono altri ghiacci e dopo un lunghissimo viaggio nelle steppe videro uomini ridotti a scheletri.

«Shalom!», disse uno.

Si confusero i volti, e le parole. Si confusero i secoli.

«Shilah», disse un navajo.

Fratello.

«Veniamo da Birkenau», disse un altro degli ebrei morenti.

Erano tutti fantasmi, ma non lo sapevano, testimoni di due popoli perseguitati.

Quelli venuti dal mare erano stati sterminati cento anni prima degli altri.